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The Dark Side of Gilde – Un viaggio introspettivo

11 Maggio 2021 - 5 minuti di lettura

Bentrovati cari lettori.

Con questo articolo vorrei parlarvi delle gilde, quei momenti di lavoro e studio collettivo attorno a una tematica d’interesse.

Non spaventatevi, quelle parole “The Dark Side of…” nel titolo non preludono a nessuna polemica o risvolti amari della mia esperienza, semplicemente sono un tributo al brano Time dei Pink Floyd che stavo ascoltando e che mi ha ispirato.

Anzi, sapete che dico? Cliccate il tasto play e godetevi il viaggio, si parte!

Learn / Code / Deploy Value e Gilde

Partiamo dalla fine.
Quando una gilda si conclude ciò che rimane, col passare del tempo, sono la conoscenza in coloro che vi hanno partecipato e il materiale per far nascere quella stessa conoscenza in chiunque volesse ripercorrere il medesimo percorso auto-formativo.

Il termine conoscenza è il punto focale, riassunto nel primo dei tre pillar del nostro payoff, Learn. Ma c’è dell’altro.
Con Learn non intendiamo solamente l’applicarsi per apprendere una qualsiasi competenza, subentrano infatti tanti aspetti da tenere in considerazione: uno tra tutti il lavoro in team.

Le gilde nascono non solo con l’intento di imparare a fare qualcosa. Essendo formate da persone che collaborano insieme, si accrescono anche aspetti nella sfera personale che non sempre si ha la possibilità di allenare.
Aspetti che inconsciamente ognuno di noi può portare nel lavoro di tutti i giorni migliorandone i processi e, più in generale, la qualità.

L’evoluzione delle gilde in Intré

Le gilde in Intré sono un’attività in continua evoluzione con l’obiettivo di renderla più efficace possibile. Sfruttiamo tutti i feedback possibili (confronti personali, discussioni tra gilde diverse, confronti con esperienze passate) per capire cosa è andato bene e cosa invece può essere migliorato: delle retrospettive Agili a tutti gli effetti.

Pensiamo alle prossime gilde attraverso guild storming

Il tema delle gilde è sempre stato libero: tutti possono proporre qualsiasi argomento da approfondire, a patto che tratti qualcosa di inerente e applicabile nel mondo con il quale abbiamo a che fare quotidianamente.
Nelle due settimane che precedono un camp di Intré vengono avviate discussioni, sfruttando la chat aziendale, che ruotano attorno a due argomenti:

  • “Perfezionare” il tema da proporre, magari modificando leggermente gli obiettivi designati o il metodo con il quale raggiungerli.
  • Sondare l’interesse per la tematica della gilda proposta.

Abbiamo introdotto questo momento di brainstorming, rinominato non a caso guild storming, non solo per permetterci di arrivare al camp con le idee chiare, ma soprattutto per utilizzare un budget messo a disposizione da Intré per prenotare attività di coaching oppure per acquistare materiale informativo (libri, hardware ecc.).

Formiamo le nuove gilde

Avendo ben chiare quelle che saranno le gilde proposte, durante il camp ognuno di noi si iscrive alla gilda che preferisce.  Si formano così i gruppi che nei successivi quattro mesi, il tempo che intercorre tra un camp e l’altro, studieranno e lavoreranno insieme per raggiungere al meglio gli obiettivi prefissati.

Ogni gilda, pensata per essere a tutti gli effetti un team, deve avere almeno quattro componenti, altrimenti verrebbe meno il concetto di lavoro in gruppo. Negli anni e con l’esperienza è emerso un “problema”, ovvero il sovraffollamento di una gilda.
In questa configurazione, con team di sette o otto persone, è spesso capitato che una sessione di lavoro fosse dispersiva, durante la quale alcune persone non riuscivano a dare il proprio contributo a causa della troppa entropia.

Dalle retrospettive svolte era emerso che la situazione ideale potesse vedere una gilda composta all’incirca da sei partecipanti. Non stiamo parlando di una rigida regola matematica, ma in linea di massima è sembrato un ottimo punto di partenza per cercare di porre rimedio al problema.

Un altro importante miglioramento emerso dalle retrospettive ha riguardato l’apertura delle gilde ai collaboratori esterni, ovvero tutte quelle persone, perlopiù sviluppatori, che collaborano con i nostri team ai progetti.

Come si organizza una gilda?

Il tempo da dedicare alla gilda ammonta al 10% del tempo lavorativo settimanale, quindi quattro ore alla settimana. Tendenzialmente si cerca di spendere le ore in un’unica sessione così da ridurre al minimo il context switching e avere abbastanza tempo per arrivare ogni volta ad un piccolo risultato.

Durante il primo incontro è buona prassi decidere un giorno fisso per trovarsi.
Spesso però a causa degli impegni lavorativi un approccio del genere non ha funzionato perciò è vivamente consigliato, volta per volta, organizzarsi per la settimana successiva.

Lo step successivo riguarda la pianificazione dei lavori per riuscire a raggiungere l’obiettivo proposto dall'”owner” della gilda, che poi spesso coincide con il referente.

Viviamo la gilda

I tipi di attività sono molteplici, ma negli anni sono emersi dei metodi efficaci da tenere in considerazione in questa fase iniziale.

Ad esempio, per una gilda che si pone come obiettivo l’apprendimento di un linguaggio di programmazione, fare pratica con esercizi quali kata e seguire workshop su piattaforme online sono attività efficaci.

Per una gilda dove invece è necessario assimilare concetti prima di poter passare a esercizi pratici, leggere un libro potrebbe essere il modo attraverso il quale tutti i componenti del gruppo si allineano su un argomento, così da poter passare alla pratica senza il timore che qualcuno fosse rimasto indietro. La lettura di un libro è sempre stato argomento molto discusso: qual è la modalità migliore? Leggere tutti insieme ad alta voce potrebbe rallentare il ritmo del gruppo.
In passato, per ovviare a questo problema, si era adottato il seguente modus operandi: a ogni incontro di gilda venivano assegnati dei “compiti” da portare a termine per l’incontro successivo, così da potersi poi confrontare su quanto letto durante l’arco della settimana.

Un’ultima considerazione riguarda il come una gilda potrebbe sfruttare il budget messo a disposizione da Intré.
Se l’idea della gilda è imparare chiedendo la consulenza di persone esterne, magari tramite un workshop o vere e proprie lezioni, è importante muoversi con più anticipo possibile, altrimenti si rischia di avere l’evento richiesto verso il termine dei quattro mesi e non riuscire quindi a sfruttarne i benefici.

Conclusioni

Le gilde sono una grandissima opportunità che Intré offre per permettere a ognuno di noi di crescere, di rimanere al passo con i tempi e perché no anche arricchire il bagaglio culturale di ognuno.

Ma non solo.

Abbiamo l’opportunità di conoscere meglio altri colleghi con il quale non lavoriamo quotidianamente.

In chiusura, come diceva Harry Ford

Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia venti o ottant’anni. Chiunque continua ad imparare resta giovane. La cosa più importante nella vita è mantenere la mente giovane.

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